Apparato Telefonico da Campo S.I.T.I. Doglio modello 1916 Regio Esercito Italiano

Apparato Telefonico da Campo S.I.T.I. Doglio modello 1916 Regio Esercito Italiano

Apparato Telefonico da Campo mod. 1916, prodotto dalla S.I.T.I. Doglio (Società Industrie Telefoniche Italiane) per il Regio Esercito Italiano il quale lo ebbe in uso sino alla fine della prima guerra mondiale.
Questo modello, definito per "telefonia a grande distanza" è stato prodotto solamente nel 1916 in quanto la S.I.T.I., nell'anno successivo, apportando alcune piccole modifiche, realizzò il modello denominato 1917 che continuò ad essere utilizzato anche dopo la fine della prima guerra mondiale.
Sul coperchio interno le originali targhette evidenziano sia lo Schema Elettrico nonchè le "norme d'uso", mentre un piccolo cartiglio apposto dal Regio Esercito riporta: Modello, Anno e Matricola dell'apparato.
All'interno della cassetta sono presenti tutti i componenti elettrici nonchè il suo originale generatore il quale, mediante l'apposita manovella posta a riposo nel suo alloggio all'interno del coperchio, genera corrente sufficiente tensione per il funzionamento dell'apparato telefonico.
Rara è l'originale Batteria a Liquido, la quale perfettamente conservata riporta marchi e cartigli del Regio Esercito.

S.I.T.I. (Società Industrie Telefoniche Italiane) fu fondata dall'Ing. Doglio nel 1915, per rappresentare Siemens Halske in Italia e produrre su licenza apparecchi telefonici ed accessori. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, interrompendo il rapporto di rappresentanza, fece si che la neonata azienda sviluppasse il settore della telefonia campale per uso militare, traendone ottimi benefici economici.
Nel 1923 si aggiunse (con una società appositamente creata, S.A.I.R., poi incorporata) la produzione di apparecchi radio e nacquero, così, modelli "mitici" nell'immaginario collettivo. La serie (a più valvole) era in parte di impostazione tradizionale (modelli a due, tre, quattro valvole) ed in parte di sviluppi applicativi particolari (modello tropadina a sette valvole). Erano previsti anche modelli di amplificatori ed un generatore eterodina. La progettazione era affidata a due "colonne" della radiotecnica italiana: Ing.ri Del colle e Montù.
S.I.T.I. fu, però, una azienda troppo conservatrice ed andò avanti fino al 1930 a proporre sempre gli stessi modelli, mentre erano già in commercio apparecchi più moderni, alimentati direttamente dalla corrente elettrica. In centro a Milano c'era un famoso negozio di ottica e strumenti scientifici Righi che sino al 1935 continuò a vendere questi ormai vecchi apparecchi S.I.T.I. La sede iniziale dell'azienda fu a Milano in zona Città Studi ma, nel 1934 si spostò in via Bodio dove, qualche anno dopo entrerà la F.A.C.E. Standard, assorbendola. Il marchio esisterà sino al 1937, per poi sparire definitivamente.

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